Lo faccio inconsciamente mi dirai
questo soliloquio con il morto
specchio che tiro a lucido costantemente
Si fida ormai delle prestate attenzioni
si adopera per non riflettere mai
a sproposito, ma ponderatamente
Un peso su questo sguardo, un calo
della linea delle parpebre verso l’umore
che non riesco a dire mio del tutto
E' sorprendente come mai mi sia
sentito estraneo in questo volto
che mi chiede una ragione in più
Leggevo che si cerca da chiunque sia
la spiegazione - la sorte dell’ansia -
il sicuro mistero deve crescere con gli anni
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